Solidarietà

Nel 2001 il mantra delle 8 potenze economiche suonava più o meno così: la nostra globalizzazione aiuterà tutti, specialmente i poveri del mondo. Mentivano sapendo di mentire. Il Genoa Social Forum individuava invece nella fine di quel modello economico e nella solidarietà globale la soluzione per ridurre la forbice ricchezza/povertà; quella differenza fra l’1% e il 99% che anni dopo ispirerà il movimento “occupy”. 

1,2 miliardi

di persone che vivono con meno di 1 dollaro al giorno

90 dollari

il prodotto interno medio giornaliero pro capite negli USA

(Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, 1995 – 1999)

Genova, luglio 2001.

Nicola Bullard, co-direttrice del Focus on the Global South, spiega ai microfoni di Radio Popolare perché la carica egualitaria della liberalizzazione del commercio è solo ipocrisia.

Foto by Manuel Vignati.

Lo scenario mondiale in cui ci prepariamo al vertice G8 di Genova è uno scenario di profonde ingiustizie. Il 20% della popolazione mondiale – quella dei paesi a capitalismo avanzato – consuma l’83% delle risorse planetarie; 11 milioni di bambini muoiono ogni anno per denutrizione e 1 miliardo e 300 milioni di persone hanno meno di un dollaro al giorno per vivere. E lo scenario invece che migliorare, peggiora continuamente.

“Un Mondo diverso è possibile” - Premessa al Patto di lavoro, documento preparatorio del Genoa social forum, 2001

850 milioni

le persone che soffrono la fame

1 miliardo e 700 milioni

le persone in sovrappeso nel mondo

800 milioni

persone senza accesso all’acqua potabile

(FAO e World Health Organization, 2020)

Milano, luglio 2021.

A vent’anni dal G8 di Genova ricchezze spudorate in mano a poche persone coesistono con sempre più working poor, perché il lavoro è valutato sempre meno. L’intervento di Andrea Morniroli, del Forum Disuguaglianze Diversità.

13000 miliardi di dollari

è la somma dei patrimoni dei 2755 miliardari del mondo, 660 in più rispetto al 2020

Milano, luglio 2021. Sabina Siniscalchi, presidente di OXFAM Italia, racconta come il fenomeno della disuguaglianza sia un fenomeno presente ormai in tutti i Paesi del mondo, un ostacolo allo sviluppo non solo economico che colpisce soprattutto giovani e donne. Ma lo si può combattere partendo da solidarietà e conoscenza.

Più di un lavoratore su sei in Europa è qualificabile come low wage earner (salario inferiore ai due terzi del salario mediano) e anche in Italia il fenomeno inizia ad assumere dimensioni preoccupanti.